multipotenziali da Emilie Wapnick

Questa insostenibile leggerezza dell’essere…

Sin da piccolo ho questa insaziabile fame di sapere e di apprendere qualunque cosa mi capiti a tiro. Divoro libri su ogni argomento, enciclopedie, dizionari, frequento corsi online, senza però seguire un filo logico  o coltivare una particolare vocazione per costruirci qualcosa. Il risultato di questo apprendimento disorganizzato e pasticcione sembra essere solo un accumulo di informazioni, cognizioni, nozioni ed immagini nel mio cervello, all’occorrenza utili ma non mi aiuta ad avere idee chiare su “cosa voglia fare da grande”. Tutt’ora, pur avendo 40 anni suonati, non ho ancora definito con chiarezza e convinzione un progetto di vita preciso. Così non ho piena soddisfazione da tutto quello che ho ottenuto.  Non mi sento felice, appagato e realizzato. Da dove viene questo senso di malessere?

Non so fino a che punto abbia influito la mia condizione di sordo. Avevo sempre nascosto la mia disabilità,  perchè non influisse sull’approccio degli altri nei miei confronti. Ma allo stesso tempo ho sempre dimostrato che pur essendo “diversamente abile” non ero inferiore a nessuno. Tuttavia, crescendo, mi sono trovato a fare i conti con un sistema di valori che soffocava la mia fame di conoscenza. Sia nel mondo della scuola sia in quello del lavoro questa mia “formazione confusionaria” non veniva nè riconosciuta nè incoraggiata. Spesso, quando frequentavo un corso stimolante oppure mi trovavo a leggere un nuovo libro, avevo l’impressione di perdere tempo.

Al giorno d’oggi il “Sistema” inculca sin da piccoli un obiettivo di vita: un lavoro che porti reddito fisso in casa, una famiglia con figli ed hobby che vanno per la maggiore. Non importa se poi quel lavoro che hai ottenuto non è adatto alle tue potenzialità: conta solo la sicurezza economica. Questa diventa il metro di giudizio del proprio successo nella vita: non importa se poi si sacrifica il tempo alla famiglia, agli hobby, alle passioni. Non importa se il tempo passato al lavoro sembra vuoto e inutile. Bisogna buttarsi a capofitto alla ricerca di lavori “sicuri”, del tanto agognato posto fisso, senza preoccuparsi se sia proprio quello che volevamo fare da grandi.

Nonostante questo, questa “formazione confusionaria” mi ha formato per quello che sono ora.  Ho acquisito nel tempo capacità di connessione, adattamento alla situazione, visione di insieme più ampia, coscienza critica e ascolto con empatia. Sono tutte abilità che agevolano nella ricerca delle soluzioni quotidiane, andandole a pescare tra quelle che mi permettono di agire in prospettiva nell’interesse di tutti. Inoltre ho questa voglia di imparare novità creando connessioni con quanto già conoscevo per costruire qualcosa di positivo. Mica una cosa da poco….

Fino ad oggi, tutto questo aveva assunto una connotazione negativa. Mi sono trovato spesso ad alternare momenti di ansia con euforia. Non nascondo di aver passato anche momenti di depressione perchè mi sentivo in confusione. Mi sentivo sballottato tra idee su come mettere a frutto le mie competenze. Ci pensava il “Sistema” a sminuirle attirandomi nella sicura ma opaca monotonia quotidiana.

Dico fino ad oggi perchè casualmente mi sono imbattuto su TED in un video di Emilie Wapnick. Chi è Emilie? E’ riduttivo qualificarla come una combinazione di artista, imprenditrice, musicista e blogger del sito Puttylike.com. In questo illuminante e divertente video, Emilie parla dei multipotenziali. Al termine della sua relazione, in soli dodici minuti mi ci sono ritrovato interamente. Per conciso non amo le etichette ma questa è stata superlativa. E’ stat l’unica in grado di definirmi e di darmi risposte ai mille perchè che mi sono portato dietro finora.

Ora so di possedere una ricchezza particolare: posso considerarmi “diversamente potenziale”. Con questa visione chiara del sè sono ancora più convinto che il 2016 sarà un grande anno. Godetevi il video e fatemi sapere se per caso anche voi vi siete riscoperti “multipotenziali”. Almeno so di essere in buona compagnia.

Multipotenziali di tutto il mondo, unitevi!

 

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