Parlamento Europeo
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“The UNCRPD: towards a full implementation across Europe” a Bruxelles

 

Ho ricevuto l’invito dell’onorevole parlamentare europeo Brando Benifei a partecipare come rappresentante ENS insieme ad altre associazioni e rappresentanti istituzionali del territorio ligure e piemontese, ad una conferenza dal titolo: “The UNCRPD: towards a full implementation across Europe”, organizzata dal Gruppo Socialisti e Democratici europei. La conferenza si è tenuta a Bruxelles presso la sala Aldo Moro all’interno del Parlamento Europeo. Vi voglio raccontare come è andata.

La conferenza è stata inserita all’interno di un programma di tre giorni che prevedeva anche una piccola visita a Bruxelles. Ho visitato la città che mi ha colpito per la sua varietà culturale e la sua semplicità. Mi aspettavo un certo clima di tensione o di paura, visto il recente attentato a Zaventem ed invece ho trovato un’atmosfera tranquilla, pacifica ed accogliente. La Grand Place con i suoi edifici dorati e piazza Santa Caterina con i suoi mercatini di Natale ed il Palazzo della Borsa, visitati sia di giorno che di sera, mi sono rimasti nel cuore insieme al museo di Magritte.

Venendo al motivo principale del viaggio, la conferenza è stata preceduta da una visita guidata presso il Palazzo “Altiero Spinelli”, sede della Commissione Europea, grazie alla professionalità del dottor Leone Rizzo, Direzione Generale della Comunicazione. Ci ha spiegato il complesso funzionamento del Parlamento Europeo e tutto l’iter amministrativo che ne regola la sua vita.

La conferenza aperta da Brando Benifei verteva su due macroargomenti nell’ambito della UNCRPD: il diritto al lavoro (art. 27) ed il diritto all’inclusione (art. 19).

Parlando del diritto al lavoro, Emmanuelle Grange, Head of Unit Disability and Inclusion, ha ricordato come sia complesso garantire l’accessibilità in ogni ambito e la presenza di norme comunitarie che recepiscono i principi fondanti della Convenzione ONU nella consapevolezza che c’è ancora molto da fare.

Alex Toselli, ha presentato il suo “Albergo Etico” di Asti: una struttura ricettiva in cui lavorano ragazzi Down che vengono impiegati in ogni contesto (dalla cucina, al ricevimento clienti ed alla gestione delle camere).

Luk Zelderloo, Segretario Generale dell’EASPD, associazione europea dei service providers per le persone con disabilità che rappresenta oltre 12000 servizi di supporto per i disabili in Europa, ha posto l’accento sull’importanza del lavoro come costruttore di identità.

Sui progetti di vita indipendente, l’on. Laura Coccia  ha presentato il lavoro svolto nella Legge del “Dopo di noi”. Ha tenuto un appassionato intervento sulla necessità di abbattere le barriere, in primis quelle culturali, rappresentate dai pregiudizi e dalle etichette.

Elena Madama ha tarato il suo intervento sull’importanza dello sport nell’ambito della riabilitazione in alcuni tipi di disabilità. In particolare ha espresso come “Lo sport-terapia agisce sulla sua sfera individuale, identificando un’attività di tipo motorio gestita sia a livello individuale che di gruppo. Lo sport deve rappresentare un porto di emozioni sopite, deve restituire al disabile la carica emotiva per tornare a rimettersi in gioco.”

Ho avuto la possibilità di intervenire facendo presente le difficoltà della nostra comunità sorda nell’ambito del riconoscimento della Lis e dell’accessibilità in ogni ambito (scolastico, sociale e lavorativo).

La dott.ssa Grange nel suo intervento ricordava la complessità dell’accessibilità già nella sua definizione. Ne ho preso spunto per ricordare una mia personale definizione. Si da per scontato che l’accessibilità sia solo uno scalino da eliminare ma non è così. C’è accessibilità quando dato un qualunque contesto , chiunque con delle competenze in entrata è in grado di viverlo ed imparare nuove competenze senza nessun difficoltà alla pari degli altri.

Un altro spunto del mio intervento è stato fornito da Zelderloo quando ha detto: “Sono tre le domande che si fanno a una persona: chi sei, dove vivi e che lavoro fai”. La prima domanda è quella che noi sordi ci troviamo spesso a fare: “chi siamo?” Tutto sembra portare ad una gara per cercare un’etichetta migliore: falsi udenti, sordi non muti, sordo prelinguale, sordo oralista e chi più ne ha più ne metta.

E’ stata una bella esperienza : oltre a tutto questo porto nel cuore anche una bellissima frase che ho visto nel Museo Magritte e ho citato a conclusione del mio intervento: “La libertà è possibilità di essere e non obbligo di essere”.

Un grazie all’onorevole Benifei, al gruppo dei rappresentanti che mi hanno accompagnato ed all’interprete Lis Bernardi Davide che reso accessibile questo importante evento.

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